Gagliardetti della Memoria: Terruzzin Pietro

La Medaglia d'Argento al Valor Militare Pietro Terruzzin da Vigonovo
La Medaglia d’Argento al Valor Militare Pietro Terruzzin da Vigonovo

Terruzzin Pietro era nato a Vigonovo il 17 agosto 1897 da Valentino e Sanavio Maria; della sua vita da civile si sa poco (il Foglio matricolare deve essere ancora rintracciato) se non che viveva nella casa sita in Via Sarmazza Destra n. 19; contadino di mestiere, sapeva leggere e scrivere. Era fidanzato con Nina.
Alla visita di leva, avvenuta nel 1916, gli venne assegnata la matricola n. 9.939, venendo al contempo inquadrato nel 21° Reggimento Bersaglieri.

La sua storia è stata ricostruita grazie soprattutto al fortunoso salvataggio delle lettere che ricevette la famiglia in tempo di guerra; salvataggio avvenuto all’indomani dell’alluvione del 1966.

Nelle lettere che spediva periodicamente a casa egli faceva riferimento alla possibilità di una prossima partenza, senza però tralasciare il desiderio di rivedere la famiglia, esprimendo nel contempo le difficoltà della vita militare in caserma.
Le notizie sulla partenza si susseguirono per diverse settimane. Pietro, preoccupato, chiedeva spesso ai genitori ed alla sorella di pregare per lui ma non voleva far preoccupare la sua compagna. Giunse intanto il 17 febbraio 1917, ma Pietro non era ancora partito. Ammalatosi in caserma, informò la famiglia sulla sua buona salute, indicando anche il luogo dove si trovava, affinché potessero andare a trovarlo: Ospedale Militare di Riserva di Vicenza – Seminario, 5° Reparto, letto n. 15.

Sabato 12 – 2 – 1917
Miei Cari Genitori son pronto a farvi sapere le mie notisie. Vi facio sapere che per ora mi trovo amalato nel ospitale Militare di riserva a Vicenza come lo saprete per mezo di monegazo
Voi non pensate a niente per conto di me il mio male e la febre gastrica e male alla gola altro non mi alungo a sabato vi bacio tuta intera famiglia vostro figlio Pietro, la mia direzione: al Soldato Terruzzin Pietro ospitale militare di riserva Siminario 5 reparto – lato N° 15 Vicenza

Cartolina spedita da Pietro Terruzzin dall'Ospedale di Vicenza il 12 luglio 1917
Cartolina spedita da Pietro Terruzzin dall’Ospedale di Vicenza il 12 febbraio 1917

Il 20 febbraio del 1917, rimessosi dalla malattia, venne trasferito all’8° Reggimento Bersaglieri, 9a Compagnia, 748a Compagnia Mitraglieri. In tale data egli scrisse nuovamente a casa, chiedendo al padre di poterlo vedere.

I mesi e le settimane si rincorsero, il fronte sembra a tratti vicino e a tratti lontano. Lettere e cartoline si susseguirono nel tempo fino alla lettera del 22 aprile 1917 in cui egli informò casa della prossima possibile partenza per la guerra.

Brescia il 22 – 4 – 1917
Cara Mamma
Con questa mia ti fo sapere che al spuntar della mia partenza mi ha preso un caleio di un mulo cosi tutto sospeso per farmi portare perche la mama e molto grave puo essere certo la mia fortuna non si sa. Può fino darsi che mi fermo ancora anche a casa un paio di giorni. Ieri giorno mi ricevetti le tue lettere con molto piacere intesi la vostra ottima salute a riguardo del vaglia non ho ancora ricevuto. Non mi alungo di più Col salutarti di vero quore e sono tuo figlio Pietro
Fino a nuovo ordine non scrivermi fallo sapere alla Nina
[la fidanzata N.d.A.] sta fuori.
Tranquilla che io mi farò coraggio.
Saluti a tutti

Terruzzin Pietro partì per l’Isonzo ai primi di maggio 1917. Da quel momento i suoi scritti si ridussero drasticamente, anche per via della difficoltà di reperire carta e penna per scrivere. In data imprecisata, ma sicuramente dopo lo schieramento in linea del reparto, egli scrisse la seguente e toccante lettera alla sua ragazza, poi ricopiata dopo la sua morte:

Mia adorata Nina
avendo pottuto di avere un di carta e busta, ecco che ti scrivo qualche cosa sulla mia vita, che so che desideri di sapere.
Nina cara, io lo sai che mi trovo in trincea da più giorni, e sono salvo perché Iddio lo ha voluto. Nina mia, io sono stato ferito leggermente ma se mi prendeva giusto addio Piero, ma non hanno fatto tempo. Cara Nina ti prego, mi rivolgo a te, ti prego di pregare Iddio per me, dimi qualche preghiera per me al Santo di Padova, che la mia divossione e grande, Nina ti scrivo questa lettera, ma non ho boli, perdonami se ti toccherà pagare, ma spero che la riceverai volentieri lostesso. Questa lettera tienila per memoria che l’ho scrita in trincea Nina mia non gredevo che in trincea si avesse da fare tante tribolasione..!..quanta sete quanto sono….le noti che passo qui alla veglia è la mia mente corre subito a te, e dico fra me: guarda io qui e la Nina serò là nel suo letto pacifica e beata! se sapesse dove sono io certo non dormirebbe Nina per dirti tutto devo parlarti bocalmente. Se avrò la fortuna, la mano non mi regge più […]
.
Io termino ti saluto baciandoti di cuore e mi firmo di essere il aff.mo Piero che tanto ti ama, ciao Prego Iddio per me adio, Iddio ti benedica.

Si giunge così alla X battaglia dell’Isonzo. Non sappiamo se Pietro riuscì a ritornare a casa un’ultima volta. Considerate le vicende di moltissimi altri soldati è però probabile che egli non ci riuscì. Nel corso della battaglia, esauriti i portafariti, anche lui ricevette l’incarico di recuperare e soccorrere i bisognosi, adoperandosi ovunque nonostante l’intenso fuoco nemico. Fu a quota 652 del Monte Vodice che, il 24 maggio 1917 (secondo anniversario di guerra), all’età di soli 19 anni, venne raggiunto da una scheggia di granata che lo colpì al capo uccidendolo sul colpo. Ai primi giorni di luglio la famiglia ricevette la seguente lettera datata “Zona guerra 30 – 6 – 1917“,

Preg.mo Sig,re Terruzzin,
è con dolore vivissimo che faccio seguito alla triste notizia che già le sarà giunta ufficialmente.
Io che ho avuto l’occasione di apprezzare la bontà d’animo, la calura, il coraggio del povero Pietro, posso accertarle che cadde da eroe, di fronte al barbaro nemico, durante la vittoriosa giornata del 24 maggio alla quota 692 (Vodice). Cadde colpito da scheggia di granata austriaca, poco distante da me, subito dopo che aveva medicato un compagno ferito. Noncurante del pericolo, correva sempre qua e là, dove più infuriava il combattimento, per prestare la propria opera di portaferiti; avendo sempre per tutti parole di conforto.
Povero Pietro! Tutti ti volevamo bene, specialmente io, che ti avevo spesso accanto, sulla linea del fuoco, io che ti ero superiore, ma ti amavo come un fratello! La Patria può vantarsi di simili eroi: io l’ho già proposto al reggimento per la medaglia al valor militare.
Addolorato ma orgoglioso, le invio i miei saluti cordiali
Aspirante ufficiale Francesco Bernardi
Comand.te Interinale 748a Comp. Mitragl.a 21° Regg. Bersagl.
Zona di Guerra.

La richiesta del Sottotenente Bernardi andò a buon fine e Pietro venne premiato (postumo) con la la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: “TERUZZIN Pietro, da Vigonovo (Venezia), soldato compagnia mitragliatrici Fiat, n. 9939 matricola – Unico portaferiti rimasto alla compagnia, noncurante di sè, si esponeva con mirabile ardimento, sotto il violento fuoco nemico, per soccorrere, sul campo durante l’azione, i feriti, anche d’altri reparti, finché cadde egli stesso colpito a morte. – Monte Vodice, 24 maggio 1917.

La famiglia cercò in seguito informazioni sulla sepoltura del proprio caro. Una lettera spedita da Zagomilla il 6 agosto 1917 dal Bernardi riportava la notizia che “ebbe onorata sepoltura presso Zagora, nel cimitero di guerra lungo l’Isonzo nella sponda redenta.” Questa informazione venne in seguito utilizzata dalla madre tra il 1920 ed il 1922 quando partì da Vigonovo per il vecchio fronte alla ricerca della tomba del figlio – una fossa comune in cui Pietro venne sepolto assieme ad altri due compagni – e per vedere i luoghi in cui egli cadde. Non si tratta di un caso isolato: molte madri e padri intrapresero spesso viaggi simili per cercare di capire e trovare pace.

Sappiamo, infine, che il cimitero in cui venne inizialmente sepolto Pietro venne smantellato nel dopoguerra; egli venne trasferito – come ignoto – nel cimitero di guerra di Plava dedicato al Generale Prelli ed in seguito tumulato nel Sacrario militare italiano di Oslavia.

La consegna del Gagliardetto della Memoria alla nipote Liliana Terruzzin
La consegna del Gagliardetto della Memoria alla nipote Liliana Terruzzin

Fonti bibliografiche:
Documentazione storica (lettere e cartoline) famiglia Terruzzin;
Albo d’Oro dei caduti d’Italia;
Atto di morte (Archivio Ufficio Anagrafe del Comune di Vigonovo);
sito internet: www.istitutonastroazzurro.org

Alberto Donadel

L’ITALIA AL FRONTE. LA RIVIERA DEL BRENTA RETROVIA DEL PIAVE

A partire dal prossimo 4 novembre, giorno della Festa delle Forze Armate, nell’anno del Centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra, il Centro Civico di Borbiago di Mira ospiterà la mostra dal titolo L’Italia al Fronte. La Riviera del Brenta retrovia del Piave. Continua quindi il progetto inaugurato con la rassegna 1914-1918. Giovani al Fronte, realizzata l’anno scorso a Dolo e che ha avuto un grande successo. Se l’anno scorso avevamo messo in risalto i giovani che avevano combattuto e perso la vita al fronte, quest’anno si cerca di fare il punto sulla storia della Riviera del Brenta durante la Grande Guerra ripercorrendo anche la storia di alcuni suoi protagonisti.

L’Italia al Fronte. La Riviera del Brenta retrovia del Piave è una tappa fondamentale per comprendere ancor di più il ruolo giocato dal nostro territorio durante il conflitto. Un’ importante analisi sarà effettuata sulla storia di Mira, con approfondimenti sulla Mira Lanza quale sede di un ospedale militare e Forte Poerio quale struttura militare, e di Malcontenta e Fusina, che all’indomani di Caporetto era diventata sede di addestramento per gli Arditi e di un aeroporto.

Non si parlerà solamente di territorio ma anche di soldati perché molto spazio sarà riservato alle famiglie dei soldati combattenti, non solamente con le teche all’interno del salone della mostra ma anche con la lettura di lettere e, infine, con la consegna del Gagliardetto della Memoria. l pezzi forti della mostra saranno sicuramente la copia dell’ultima lettera scritta da Nazario Sauro prima della morte e prestata dall’ANMIG – in Italia la possiede solamente il Vittoriano a Roma – e la lettera scritta da Giuseppe Carli, prima Medaglia d’Oro della Grande Guerra, prestata gentilmente dalla famiglia. Inoltre, la mostra è anche rassegna pittorica, con l’esposizione dei quadri dipinti dall’associazione Forme e Colore.

Riviera al Fronte è stata ben felice di mettere a disposizione il proprio logo come simbolo della manifestazione, proprio per via del suo significato: il legame tra i soldati rivieraschi e il territorio fatto di preziose ville venete e paesaggi naturalistici mozzafiato.

Il programma

Il programma è fitto di appuntamenti per riflettere sulla Grande Guerra.

La mattina di mercoledì 4 novembre avverrà l’alzabandiera davanti alla chiesa di Borbiago, mentre la cerimonia di inaugurazione avverrà la sera presso il Centro Civico. Nelle mattine di giovedì, venerdì e sabato i ragazzi delle scuole del territorio potranno non solo vedere l’esposizione ma anche partecipare a un laboratorio didattico coordinato dai loro docenti e a degli ospiti d’eccezione: il prof. Seno e Edoardo Pittalis, editorialista de Il Gazzettino, che spiegheranno alcuni aspetti della vita di trincea. Giovedì sarà proiettato il film La Grande Guerra di Monicelli: al pomeriggio la visione è riservata al gruppo anziani del Centro Civico; di sera, invece, la proiezione sarà aperta al pubblico presso la sala del patronato di Borbiago.

La sera di venerdì 6 novembre cercheremo di riflettere assieme al dott. De Palo e a Pittalis sulle cause della guerra iniziata nel 1914 e quali paralleli esistono con le relazioni internazionali di oggi. Una conferenza-dibattito capace di far riflettere sugli errori del passato e che potrebbero essere commessi ancora oggi.

Sabato 7 novembre sarà una giornata molto intensa di avvenimenti. Durante la mattina, assieme alla consueta visita delle scuole, all’esterno del Centro Civico saranno presenti gli stand alle associazioni combattentistiche, d’arma e organizzatrici della mostra. Nel pomeriggio, invece, uno spunto di riflessione sarà offerto dalle lettere dei soldati rivieraschi e non, che avevano combattuto la Grande Guerra. In serata, infine, il coro alpino La Sorgente si esibirà nella chiesa di Borbiago.

Domenica 8 novembre è la giornata conclusiva: dopo la Santa Messa celebrata nella chiesa di Borbiago si svolgerà la seconda cerimonia di consegna dei Gagliardetti della Memoria, in cui ricorderemo i combattenti del conflitto 1915-18. Ricordiamo che, durante la mostra, nel santuario si potranno vedere gli ex voto in onore dei combattenti della Prima e della Seconda Guerra Mondiale. Nel pomeriggio una partita di calcio tra una squadra di [giornalisti] e una del comando Interforze dell’Esercito sancirà la chiusura della rassegna.

L’Italia al Fronte. La Riviera del Brenta retrovia del Piave offrirà notevoli spunti di riflessione e farà luce su alcuni aspetti della comunità rivierasca lasciati nell’ombra. Inoltre sarà un’occasione per la solidarietà: in questi cinque giorni alcuni momenti saranno dedicati alla raccolta fondi per aiutare e popolazioni della Riviera del Brenta colpite dal tornado dell’8 luglio scorso. I momenti saranno il concerto di sabato 7 novembre e la partita di calcio di domenica 8. Inoltre, l’associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra di Barletta metterà all’asta una raccolta di cimeli. Tutto quello che verrà raccolto durante i cinque giorni di rassegna è poca cosa, verrebbe da dire una goccia nell’oceano; ma, come diceva madre Teresa, senza le gocce l’oceano non ci sarebbe mai stato.

Partecipanti

L’Italia al Fronte. La Riviera del Brenta retrovia del Piave è realizzata da tantissime associazioni del territorio e molti cittadini, che ringraziamo per il contributo.

Riviera al Fronte ha lavorato ottimamente in sinergia con il Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo e Direzione Europa, senza dimenticare alcuni partner del passato: saranno presenti con i loro modellini l’associazione Flying Lions di Mira e il Centro Idea Donna, così da continuare il percorso intrapreso già con Giovani al Fronte l’anno scorso e la manifestazione di Forte Poerio del 4 luglio 2015. Fondamentale per il supporto grafico e di comunicazione è l’associazione Direzione Europa, mentre la rassegna pittorica è stata curata dall’associazione Forme e Colore; tante altre associazioni hanno dato una mano: la Fondazione del Nastro Azzurro, il museo Casa del Bersagliere di Jesolo, il Gruppo culturale El Capiteo di Borbiago, l’associazione Cavalieri di San Marco, il Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo e la sezione di Barletta dell’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra. Ringraziamo inoltre l’associazione Darwin che ci ha prestato le teche per ospitare i cimeli. Ultimi, ma non per importanza, l’associazione Noi Borbiago per aver concesso le sale del Centro Civico.

Diversi invece i contributi di diversi storici del territorio che hanno voluto partecipare assolutamente a questo progetto aprendo i loro archivi fotografici e non e mettendo a disposizione i loro studi. Tra questi è importante annoverare Ennio Zara, il maestro Giuseppe Conton, Paolo Zambon, Silvano Scatto e Paolo Berati per l’importante archivio fotografico e memoriale dedicato all’aeroporto e agli Arditi di Malcontenta e alla Mira Lanza. Per quanto riguarda i cimeli, fondamentale è l’apporto di Carlo Albertini e di Alberto Donadel (Riviera al Fronte). Per quanto riguarda i ricordi di famiglia (lettere, foto, cimeli) abbiamo ricevuto pieno sostegno dalla Scuola Media “F. Petrarca” di Borbiago e dalle studentesse e dagli studenti delle classi terze (anno scolastico 2014-15), coordinati dalle prof.sse Catia Munari e Gabriella Palma che, grazie a un lavoro dal titolo Storie familiari della Grande Guerra, partecipante al concorso indetto dal Corriere della Sera Al fronte e nelle retrovie. L’Italia nella Prima Guerra Mondiale e premiato a livello nazionale, hanno messo a disposizione alcuni importanti ricordi famigliari. Si deve inoltre ringraziare Filomeno Porcelluzzi che, con il suo lavoro e le sue conoscenze sul territorio, ha permesso la realizzazione dell’esposizione e ha creato anche dei legami culturali stretti, tra il Veneto e la Puglia, in particolar modo con la pluridecorata città di Barletta e il territorio mirese.

Infine, la mostra è sostenuta grazie al patrocinio di diversi Comuni, che potete vedere nel volantino, i quali hanno sostenuto l’iniziativa sin da subito.

Come già detto in precedenza, l’8 novembre saranno consegnati i Gagliardetti della Memoria. Su questo evento e sulla lista ufficiale dei soldati ricordati sarete informati in una prossimo articolo.

Non ci resta che invitarvi alla mostra di Borbiago che si svolgerà tra il 4 e l’8 novembre per ricordare il Centenario dell’ingresso dell’Italia nella Grande Guerra, i nostri caduti e partecipanti a quell’immane conflitto.

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