Leggi il dépliant con tutte le nostre attività
Attività 2022
Il 2022 si apre con maggiore positività rispetto all’anno precedente: la caduta di molte restrizioni legate al problema pandemico, l’ingresso di nuovi soci all’interno del gruppo ed il conseguente spalancarsi di nuove zone di ricerca e divulgazione storica, ci danno nuova linfa.
25 aprile
STAFFETTA SOCIAL FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Anche quest’anno si opta per raggiungere una più ampia utenza attraverso il nostro canale YouTube, pubblicando, scadenzati nell’arco di tutta la giornata, una quarantina di video incentrati sul tema della Seconda guerra mondiale.
Il grande impegno di tutte le persone ed associazioni coinvolte e il consueto elevato livello del materiale proposto dai partecipanti, ci permettono, ancora una volta, di offrire uno spaccato inedito della tragedia della Seconda guerra mondiale per testimoniare quanto la guerra sia tragica sempre ed ovunque e quanto sia intenso il profumo della pace.
I giorni che stiamo vivendo ci fanno ricordare che non si deve mai abbassare la guardia nella difesa della libertà e della democrazia anche se tecnologia e mondo globalizzato permettono di far girare più velocemente le idee di pace e progresso.
Riteniamo che la cultura, la ricerca storica e, soprattutto la sua divulgazione, debbano proseguire utilizzando anche le metodologie tecnologiche, per mantenere sempre alto il significato della memoria e del ricordo e per proclamare intensamente la voglia di pace che la conoscenza delle tragedie del passato può agevolare.
9 ottobre
VII EDIZIONE DEI GAGLIARDETTI DELLA MEMORIA
La possibilità di ritrovarsi come un tempo all’interno delle sale messe a disposizione dagli Enti Locali, ci consente di ritornare in mezzo alla gente con la nostra oramai consolidata cerimonia dei “Gagliardetti della Memoria“. La ricca documentazione fotografica messaci a disposizione delle famiglie e la presenza di un’ampia e nuova platea, ci permette di far luce sulle vite di tanti nuovi reduci.
La cerimonia, molto sentita, vede ricordati 6 soldati delle Grande Guerra, 11 soldati (partigiani e non) della Seconda guerra mondiale e 2 soldati periti in addestramento in tempo di pace.
I video della manifestazione si possono vedere Prima parte e Seconda parte e Terza parte
4 novembre 2016: Racconto in concerto
Il 4 novembre 2016, alle ore 11.30 verrà inaugurata presso i locali della Scuole Media di Pianiga la mostra Grande Guerra. Memorie di dolore e solitudine (vedi articolo precedente).
La giornata inaugurale terminerà con lo spettacolo Racconto in Concerto che inizierà alle ore 21.00 presso il teatro comunale di Pianiga, a cura dell’ass. Strade Note.
“Uno sguardo alla Grande Guerra attraverso il suo paesaggio ed uno sguardo al nostro paesaggio attraverso la Grande Guerra. Le cronache per restituire, le voci per testimoniare, le immagini per evocare, le canzoni come finestre sulla storia e sul paesaggio, nell’insieme un cammino lungo la geografia del fronte”
Narrazioni:
Lisa Bregantin – Stefano Doardo – Elena Bregantin
Canzoni:
Alberto Cagnin e Stefano Doardo (chitarra) – Nicola Fattoni (Armonica) – Pierantonio Carraro (Basso) – Massimo Facchin e Roberto Melan (Voci)
Grande Guerra. Memorie di dolore e solitudine
Dal 4 novembre al 4 dicembre 2016 la Scuola Media di Pianiga, Istituto Comprensivo Giovanni XXIII, ospiterà la mostra intitolata Grande Guerra. Memorie di Guerra e di Solitudine. Gli oggetti raccontano, organizzata dal Comune di Pianiga assieme a Riviera al Fronte, all’Istituto Comprensivo Giovanni XXIII, alle associazioni Mino Meduaco, Darwin e Flying Lions – gruppi con cui RAF ha rapporti stretti sin dalla sua fondazione –, affiancati da un gruppo di appassionati e ricercatori del settore.
La mostra è divisa in sezioni tematiche. La prima riguarda la sanità militare, curata dall’ass. Mino Meduaco di Campolongo Maggiore (dal dott. Sergio Benesso e da Alessandra Tassetto), allestita con l’obiettivo di comprendere il ruolo avuto dai medici nella cura dei soldati al fronte, gli strumenti utilizzati nelle sale operatorie, le divise utilizzate dai medici.
La seconda sezione riguarda invece la vita di trincea (a cura di Davide Reffo): non saranno presenti solo cimeli legati all’equipaggiamento militare ma anche oggetti e strumenti di uso quotidiano per comprendere come i soldati vivevano una guerra fatta di enormi sacrifici.
Infine, una sezione sarà dedicata ai caduti di Pianiga. L’obiettivo sarà quello di ricordare il sacrificio in termini di vite umane subite dal territorio tra il 1915 e il 1920 e per alcuni casi particolari verranno riprodotti in scala gli spostamenti di alcuni singoli soldati, la quasi totalità combattente in Italia ma anche sul fronte albanese. Tutte le informazioni presentate su ogni singolo soldato e quelle che verranno raccolte nell’arco del mese di esposizione saranno poi utilizzate per una pubblicazione apposita. Le sezioni saranno arricchite anche dai modellini dedicati ai mezzi della Grande Guerra, realizzati e proposti dall’ass. Flying Lions
Grande Guerra. Memorie di Guerra e di Solitudine. Gli oggetti raccontano non è solo mostra di cimeli ma anche momento di riflessione tra musica, poesia, libri, teatro ed escursioni sul campo.
A proposito dell’escursione, questa è in programma domenica 13 novembre sul Monte Grappa, con partenza da Piazza San Martino, Pianiga, alle ore 8. Alle 10 ci sarà la salita al Monte Grappa e la visita al Sacrario Militare. Alle 12 comincerà la visita al museo Roberto Favero presso l’albergo San Giovanni ed escursione nella trincea didattica. Dopo il pranzo nel ristorante dell’albergo, si procederà con la visita al sito ripristinato di Col Andreon (zona Campo Solagna); si ripartirà verso Pianiga alle ore 17.30. Il costo del viaggio più pranzo e visite per i ragazzi fino ai 14 anni sarà di 10 €, mentre per gli adulti sarà di 15€ (Per info: Ufficio cultura Comune di Pianiga 041-5196236)
Per le attività che si svolgeranno nelle sedi di Pianiga, ricordiamo:
– 4 novembre: la mattinata è dedicata all’inaugurazione assieme alle scuole. Durante la serata viene proposto lo spettacolo Racconto in concerto. Spettacolo musicale a cura dell’associazione Strade Note (presso il teatro Comunale)
– 10 novembre: Presentazione del libro Dolesi al Fronte. La Prima Guerra Mondiale (casa ed. Mazzanti), in aula magna scuola Media Ist. Comprensivo Giovanni XXIII.
– 18 novembre: La Foto. Rappresentazione teatrale a cura del Teatro delle Ortiche, in cui si dà uno spaccato dell’esperienza della donna durante il primo conflitto mondiale,presso il teatro comunale
– 25 novembre: Canzoni della Grande Guerra, a cura del Coro Fiori de Suca di Borbiago e dell’ass. Riviera al Fronte di Dolo, con lettura di lettere di soldati del territorio rivierasco e alternato a canti popolari, presso il teatro comunale
– 2 dicembre: Una storia qualunque, rappresentazione teatrale a cura della classe IIIA dell’Ist. Giovanni XXIII
– 4 dicembre, ore 10.00. Terza edizione della cerimonia dei Gagliardetti della Memoria di Riviera al Fronte. Ricorderemo alcuni soldati attraverso le memorie e le storie dei loro famigliari.
Alle origini del Nazionalsocialismo
«Gran parte del miscuglio di idee che andò a costituire
l’ideologia nazista era già formato, sotto diverse fogge e a un
diverso grado di intensità, prima della Grande Guerra»
Ian Kershaw
Ho sempre visto Adolf Hitler come una specie di mostro dei film o dei racconti dell’orrore. Una “creatura” figlia di un’Europa fatta d’imperi e super potenze, nutritosi del nazionalismo e della politica violenta di quegli anni e, infine, plasmato dalla brutalità della Prima Guerra Mondiale. Hitler incarnò con la sua malvagità la summa delle conseguenze degli accadimenti politici e di correnti di pensiero europeo dell’Ottocento e degli inizi di Novecento.
Quando nel 1925 venne pubblicato il “Mein Kampf” in cui Hitler espose il programma del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori non godette di molta considerazione da parte delle autorità della Repubblica di Weimar e delle diplomazie occidentali.
Forse perché le idee ivi contenute non erano particolarmente innovative bensì mutuate da tesi espresse molto tempo prima dalla destra radicale europea, dai movimenti xenofobi e antisemiti, dal cristianesimo integralista, dai nazional patriottici e pangermanisti tedeschi e austriaci. In questo senso l’ideologia espressa nel “Mein Kampf”, seguita pedissequamente dai nazisti, rappresentava un effetto degenerativo della cultura occidentale.
Una delle correnti di pensiero che contribuì nel tempo allo sviluppo del nazionalsocialismo fu il pangermanesimo, un movimento sorto in Germania e in Austria nel corso del XIX secolo avente come obiettivo l’unione politica di tutti i popoli di lingua e cultura tedesca.
Il pangermanesimo costruiva le sue basi nel concetto di “Volk”, inteso come individui legati da un’essenza trascendente. Più in particolare, era la coscienza di un determinato popolo nel fatto di essere il risultato di una rappresentazione della natura del luogo stesso in cui vivevano, subendone l’influenza.
Dopo il crollo dell’Impero di Napoleone Bonaparte le organizzazioni pangermaniche diedero vita a diverse fazioni politiche; ebbe la meglio la corrente che sosteneva il progetto di unificazione della Germania sotto la guida della corona prussiana. Infatti, con la sconfitta dei francesi a Sedan nel 1870 il re prussiano Guglielmo I venne incoronato e la Confederazione tedesca divenne un impero iniziando così il Secondo Reich.
Un po’ alla volta la relazione concettuale del “Volk” tra la natura del luogo di nascita e le peculiarità caratteriali di un popolo assunse toni differenti. Nella Germania guglielmina di fine Ottocento, infatti, il pangermanesimo ha una veste più marcatamente razzista, con la proclamazione della superiorità della razza tedesca e della necessità del suo dominio su tutta l’Europa centrale ed orientale. Tali idee, unite ad un crescente militarismo, furono alla base del nuovo corso politico di Guglielmo II ed una concausa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale.
La sconfitta della Germania nella Prima Guerra Mondiale decretò la fine dell’Impero guglielmino ma non del pangermanesimo. Divenne una parte fondamentale delle concezioni politiche di Hitler legandosi al concetto di “spazio vitale” per le popolazioni tedesche, da realizzare attraverso politiche di annessione al Terzo Reich (Austria, Sudeti, Boemia, Moravia). Questo portò allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale ed agli orrori dei campi di concentramento.
Mattia Massaro
Don Luigi Janes, cappellano militare ad Arino
Don Luigi Janes nacque a Polcenigo (PN) il 13 giugno 1891, dai
coniugi Giuseppe e Maria Nardi; è ordinato sacerdote il 9 maggio 1915 e nello stesso anno prese parte, quale cappellano militare dell’8° Reggimento Alpini, Btg. Tolmezzo, alla Grande Guerra.
Per i fatti cui fu protagonista sul Pal Piccolo (Carnia) nei giorni 26 e 27 marzo 1916 fu insignito di una prima Medaglia di Bronzo al Valor Militare con la seguente motivazione: “Si recava volontariamente sul campo della lotta, dove, oltre ad esercitare il proprio ministero, noncurante del pericolo e con spirito di elevata abnegazione, soccorreva i feriti, cooperava a salvataggi e prestava aiuto all’opera degli ufficiali medici“.
A distanza di qualche mese, in occasione degli scontri avvenuti sul Pal Grande (Carnia) il giorno 29 giugno 1916, ricevette una seconda Medaglia di Bronzo per il seguente motivo: “Cappellano militare, in giorni d’intenso bombardamento, frequentemente si portò nei punti più battuti, per l’esercizio del proprio ministero presso i feriti e morenti, sempre sprezzante del pericolo, portando dovunque la sua parola di conforto. Fu anche di forte aiuto nello sgombro dei morti e feriti, prestandosi, ove il bisogno lo richiese, alla prima cura di questi ultimi“.
Comandato poi a prestare la sua opera presso l’Ospedale da campo n. 203 di Pianiga/Arino, di cui si è già accennato in un precedente articolo, egli vi esercitò il mandato fino alla fine del conflitto.
Relativamente all’Ospedale da campo n. 203 non sono molte le informazioni reperite. Una, però, è possibile sottoporla alla vostra attenzione. Si tratta di una cartolina, individuata in internet, spedita a casa da uno dei numerosi degenti che qui vennero ricoverati e che probabilmente si affidarono al conforto cristiano di Don Luigi.
Qualche anno dopo, don Luigi lo si ritrova presso l’arcipretura di Azzano Decimo (PN), di cui aveva preso formale possesso l’8 dicembre 1931; dopo una parentesi lavorativa nel comune azzanese durata un decennio, durante il quale aveva rivestito anche la carica di vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della Cassa Rurale di San Pietro Apostolo – salvo diventarne presidente negli anni ’32-’37 -, Don Luigi Janes venne trasferito nella parrocchia di Teglio Veneto.
Fonti:
http://www.ilpopolopordenone.it
http://www.noialpini.it/cappellani-decorati-15-18.htm
http://www.parrocchiaazzanodecimo.it
http://decoratialvalormilitare.istitutonastroazzurro.org/#
Alberto Donadel