Italia, 1914-1915. Guerra inevitabile?

Dopo la bellissima ed emozionante giornata di domenica 26 aprile a Dolo, in cui abbiamo ricordato alcuni combattenti e reduci della Prima e della Seconda guerra mondiale e delle missioni di pace, Riviera al Fronte offre agli appassionati di Storia e soprattutto ai giovani un nuovo momento di riflessione. Questa volta andremo a fondo sulle cause che hanno spinto l’Italia ad entrare nella Prima guerra mondiale a un secolo di distanza. La conferenza, che si svolgerà il 9 maggio presso l’aula magna della biblioteca di Oriago di Mira (ex Cinema Italia) e organizzata in collaborazione con il Comune di Mira, è intitolata: Italia, 1914-1915. Guerra inevitabile?. Cercheremo di comprendere come l’Italia sia scesa in guerra nel maggio 1915 e, soprattutto, se potevamo evitare di entrarci.

Per cercare di dare una risposta al quesito iniziale abbiamo invitato due ospiti importanti: il PROF. ANTONIO VARSORI, docente di Storia delle Relazioni Internazionali e dell’Integrazione Europea all’Università di Padova, dirige il dipartimento di Studi storici internazionali. Titolare della Cattedra Jean Monnet di Storia dell’Integrazione Europea. Vicepresidente del groupe de liaison des historiens de l’Europe contemporaine auprés la Commission Européenne. E’ autore del libro Diplomazia all’opera. L’entrata in guerra dell’Italia, edito dalla casa editrice Il Mulino. Per altre informazioni: http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Varsori.

Il dr. PATRIZIO ZANELLA, storico, giornalista e insegnante all’istituto Lazzari di Dolo. Ha collaborato, assieme a Aldo Valerio Cacco, alla redazione dell’opera Un clarinetto nel Lager. Diario di prigionia 1943-1945. Collabora con altri storici e insegnanti per la divulgazione storica del Novecento.

E ANDREA JURIS: presidente della sezione dell’associazione Paracadutisti d’Italia di Venezia e che, quale socio di Riviera al Fronte, sta approfondendo la storia dei caduti della Grande Guerra di Mira e presenterà la situazione del territorio del paese e dell’intera Riviera del Brenta nei primi anni del conflitto.

Speriamo di vedervi in molti alla conferenza. Sarà un momento per approfondire alcuni aspetti sconosciuti della nostra storia, sia a livello internazionale che a livello più locale. foto per locandinaIvan B. Zabeo

Una stele per Romeo Isepetto

Una stele per Romeo Isepetto. Copertina

Sabato 21 marzo Riviera al Fronte è stata invitata a presenziare ad un appuntamento organizzato dai circoli dell’Anpi della Riviera del Brenta in Villa Alberti a Dolo. E’ stata l’occasione per presentare Una stele per Romeo Isepetto, un libro di 120 pagine, scritto per ricordare la posa del monumento a Giare di Mira, in vista della laguna, in memoria di Romeo Isepetto. L’opera propone anche alcuni spunti di riflessione e brevi ricordi di avvenimenti e personaggi della Resistenza nella Riviera del Brenta.

Vittorio Pampagnin, autore del libro Il coraggio di scegliere, che ha messo in luce la storia di Romeo Isepetto

La stele è l’atto conclusivo di una grande operazione di memoria intrapresa da Vittorio Pampagnin, autore de Il coraggio di scegliere, libro che racconta la storia di Romeo Isepetto, comunista, pescatore in quel tratto di laguna che va da Campagna Lupia a Mira. Isepetto era un attivista, organizzatore e corriere per il PCI clandestino veneziano, che dal momento del suo arrivo a Mira nel 1928 fino alla fine della Seconda guerra mondiale aveva contrastato gli agrari e i titolari della Mira Lanza, che finanziavano e sostenevano il regime fascista. Aveva sostenuto gli scioperi dei ferrovieri e dei lavoratori della Mira Lanza, aiutando coloro che volevano andare in Spagna per combattere contro Franco, sostenuto da Mussolini e da Hitler.

Ovviamente, il regime fascista lo riteneva un pericolo e aveva iniziato a dargli la caccia. Con l’8 settembre e l’armistizio, Isepetto e i suoi si asserragliarono dentro il Municipio di Mira; i tedeschi e i fascisti lo arrestarono, assieme a Primo Barzoni, e lo mandano in carcere a Dolo. Ci restarono per poco tempo per paura che la popolazione andasse a liberarli con la forza.

Romeo Isepetto, foto scattata nel lager di Mauthausen

Dopo quasi un anno di detenzione a Venezia nel carcere di Santa Maria Maggiore, Isepetto fu deportato a Mauthausen – Barzoni era deceduto nel gennaio 1944. Dopo la liberazione degli Alleati, dai campi di prigionia dell’Europa centrale ritornavano gradualmente tutti i prigionieri : dagli ebrei agli internati militari e politici. Il 22 giugno 1945 rimpatriava anche un irriconoscibile Romeo Isepetto, reso ormai uno scheletro a causa delle sofferenze e della fame. Rimessosi, Isepetto ricominciava la carriera di attivista politico – partecipanto anche come delegato veneziano al Congresso del PCI a Roma – e ritornò nella darsena, a pescare. Il suo pensiero era dedicato a tutte le famiglie in difficoltà, soprattutto nei confronti di quelle vedove di guerra che dovevano allevare i propri figli in condizioni di estrema povertà: andava all’interno delle proprietà private di quelli che qualche anno prima finanziavano e sostenevano il fascismo e utilizzava le bombe a carburo. Fu proprio una bomba a mano a distruggere la barca che trasportava Isepetto e Giuseppe Fabbian il 17 agosto 1947. Il giorno dei funerali a Mira c’era moltissima gente; ma il PCI lo dimenticò troppo velocemente.

La storia di Isepetto restò nell’oblio fino a quando Vittorio Pampagnin scrisse Il coraggio di scegliere e lo fece rivivere per la seconda volta. E’ nato il comitato Pro Romeo Isepetto; è stata posta la stele sulla darsena di Giare di Mira; è stata recuperata la memoria di tanti altri protagonisti della Resistenza nella Riviera del Brenta. Da quest’anno, la ricorrenza del 25 Aprile avrà un luogo ben definito per tutti, stretto attorno a un monumento alla memoria di una persona che aveva dato moltissimo alla causa antifascista ma che intende ricordare gli altri protagonisti di quegli anni bui. I vari circoli dell’Anpi, sulla scia del grandissimo lavoro svolto da Pampagin, hanno intenzione di ricostruire altre esperienze e altre storie. Operazione a cui anche noi ci associamo.

Ivan B. Zabeo

Fonti:

Una stele per Romeo Isepetto – a cura del Comitato Pro Romeo Isepetto

14 settembre 2014: Scopertura della Stele – Intervento di Irene Barichello

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