La guerra in casa (1940-1945). Persone e avvenimenti nel territorio brentano nel secondo conflitto mondiale

IL LIBRO

La guerra in casa – Vite e protagonisti della Riviera del Brenta nel secondo conflitto mondiale” è la ricostruzione di un grande puzzle: tante vicende prima slegate tra di loro oggi vengono assemblate e unite all’interno di una grande cornice spazio-temporale. Ecco che il libro diventa la cronistoria di quanto avvenuto in Riviera del Brenta nel periodo 1940-1945.
Il libro intende fornire una panoramica completa sui fatti avvenuti in Riviera del Brenta prendendo in considerazione il periodo che va dalla fine della Grande Guerra fino alla ricostruzione avviata nel 1945.
Vengono raccontate le rivolte sociali avvenute prima dell’avvento del regime fascista e il primo incontro ufficiale tra Mussolini e Hitler avvenuto in Villa Pisani a Stra nel giugno 1934. Grazie ad anni di studio di Riviera al Fronte e di incontri avvenuti con le famiglie, viene raccontata la guerra dei rivieraschi sui vari fronti della guerra fascista in Europa e in Africa. Viene riservato ampio spazio alla guerra di Liberazione e al secondo dopoguerra, tratteggiando un profilo importante, quello di Francesco Petrin, liberale, primo Sindaco di Pianiga nel 1945 e candidato all’Assemblea Costituente nel 1946.
Zabeo ci riporta indietro a quegli anni drammatici per la storia locale e nazionale raccontando i paesi e i protagonisti. Offre punti di riflessione e di dibattito, partendo dal fatto che la grande Storia viene realizzata dalle persone e non solo dalle ideologie e dalla politica. Ed è anche per questo che le appendici vedono la presenza delle foto dei protagonisti narrati nei vari capitoli.

L’AUTORE

Ivan Bruno Zabeo si laurea in Scienze Politica a Padova nel 2011. Fondatore dell’associazione Riviera al Fronte nel 2014 e ideatore della cerimonia dei Gagliardetti della Memoria nel 2015, nel 2016 pubblica “Dolesi al Fronte. La Prima Guerra Mondiale” e nel 2023 è co-autore di “Pianiga. Ai suoi eroi”.

Con i soci di Riviera al Fronte ha contribuito a realizzare mostre sul tema Prima e Seconda Guerra Mondiale, il Centenario della Vittoria della Grande Guerra nel 2018 e, in occasione della pandemia, organizza le diverse edizioni della Staffetta della Memoria con la partecipazione di numerosi storici e appassionati. Ha contribuito a far sorgere il Coordinamento degli storici della Riviera del Brenta e del Miranese e ha collaborato con diversi enti comunali e morali per il recupero della memoria. Ha collaborato con la redazione di Metropolitano.it con diversi articoli di natura storica e interviste dedicate agli italiani all’estero.

Pianiga ai suoi eroi. Il monumento e i caduti

Il libro narra le vicende del Comune veneziano partendo dalla disamina del monumento ai caduto, attorno al quale, poi, viene ad incentrarsi la storia dei soldati pianighesi periti durante la Grande Guerra.
Dopo un’analisi del territorio comunale tra XIX e XX secolo, attraverso un excursus storico che mira a fornire un quadro economico, politico, sociale e culturale del territorio, senza dimenticarsi di fornire una fotografia del Comune negli anni del Primo conflitto mondiale, con le sue struddure difensive, le sue regole e le strutture sanitare e militare approntate in quegli anni, gli autori rivolgono le loro attenzioni alle vite dei numerosi caduti che Pianiga e le sue frazioni ebbero a piangere tra il 1915 ed il 1920.
Come nel primo libro di Zabeo, “Dolesi al fronte“, le storie si susseguono non in ordine alfabetico ma cronologico, inquadrandole all’interno del contesto bellico in cui i singoli militi vissero i loro ultimi giorni di calvario.
Una nota importante viene fatta all’interno del testo. Benché non residente, ma nativo del luogo, tra i vari soldati viene ricordata anche la figura di un fucilato, ritornata a noi dall’oblio della censura dell’epoca.

La presentazione del libro a Pianiga
La presentatrice Alessandra Cescon, gli autori Ivan, Martina, Gloria, il sindaco Federico Calzavara

Archeologia della Grande Guerra. Storia, legislazione e casi di studio


L’OPERA

Sono trascorsi più di cent’anni dal Primo conflitto mondiale ma i segni che esso ha lasciato sul territorio sono ancora molto spesso ben visibili. Trincee, gallerie, fortificazioni e baraccamenti sono rimasti per decenni alla mercé di escursionisti e recuperanti, oltre che del tempo. Con il passare degli anni la ricerca, oltre che storica e collezionistica, è diventata archeologica andando a costituire un nuovo tassello della più ampia e meglio conosciuta Battlefield Archaeology; tra sempre nuove e Leggi regionali e nazionali, sperimentazioni in laboratorio e progetti di scavo mirati promossi dalle Università e dalle Soprintendenze, essa permette di ricostruire aspetti inediti della vita in trincea e, nel contempo, tenta di dare un nome alle centinaia di caduti che ancora oggi riposano sui vecchi campi di battaglia.
Un libro che si pone quindi l’ambizioso progetto di essere un vademecum per molti, quasi una sorta di manuale di introduzione allo studio di questa disciplina, dedicato a coloro che si avvicinano a questo nuovo ed interessante argomento o voglio semplicemente saperne di più.
Testo a cura dell’archeologo Nicola Cappellozza (SAP Società Archeologica), che ha partecipato al al recupero e allo studio dei resti di numerosi caduti della Grande Guerra in alta quota.

L’AUTORE

Alberto Donadel, dolese, classe 1987, è membro fondatore di “Riviera al Fronte“. Laureato in Scienze dell’Antichità con il massimo dei voti all’Università Ca’ Foscari di Venezia, si interessa di archeologia e di Prima guerra mondiale fin da bambino; da anni ricerca e ricostruisce le vicende dei caduti della Riviera del Brenta relativi al periodo 1915-1919, ma anche del territorio in cui vissero e talvolta morirono. Appassionato di montagna e di viaggi, sfrutta sempre le occasioni per raccogliere notizie, foto e dati che potrebbero tornare utili per le sue ricerche.
Nel 2021, insieme ad Armando Saccoman, ha pubblicato la sua prima opera: “La retrovia del fronte. Stra e Vigonovo durante la Grande Guerra

Attività 2023

Nel corso dell’anno ci siamo concentrati sulla presentazione dei libri dei nostri soci e, vi assicuro, che il lavoro è stato intenso.

Qui trovi il video della Presentazione di Pianiga

Qui trovi il video della Presentazione di Dolo

Nel corso dell’anno ci siamo concentrati sulla presentazione dei libri dei nostri soci e, vi assicuro, che il lavoro è stato intenso.

Qui trovi il video della Presentazione di Pianiga

Qui trovi il video della Presentazione di Dolo

e alla organizzazione dell’VIII Cerimonia di consegna dei Gagliardetti della Memoria che trovate qui.

Attività 2022

Il 2022 si apre con maggiore positività rispetto all’anno precedente: la caduta di molte restrizioni legate al problema pandemico, l’ingresso di nuovi soci all’interno del gruppo ed il conseguente spalancarsi di nuove zone di ricerca e divulgazione storica, ci danno nuova linfa.

25 aprile
STAFFETTA SOCIAL FINE DELLA SECONDA GUERRA MONDIALE

Anche quest’anno si opta per raggiungere una più ampia utenza attraverso il nostro canale YouTube, pubblicando, scadenzati nell’arco di tutta la giornata, una quarantina di video incentrati sul tema della Seconda guerra mondiale.

Il grande impegno di tutte le persone ed associazioni coinvolte e il consueto elevato livello del materiale proposto dai partecipanti, ci permettono, ancora una volta, di offrire uno spaccato inedito della tragedia della Seconda guerra mondiale per testimoniare quanto la guerra sia tragica sempre ed ovunque e quanto sia intenso il profumo della pace.

I giorni che stiamo vivendo ci fanno ricordare che non si deve mai abbassare la guardia nella difesa della libertà e della democrazia anche se tecnologia e mondo globalizzato permettono di far girare più velocemente le idee di pace e progresso.

Riteniamo che la cultura, la ricerca storica e, soprattutto la sua divulgazione, debbano proseguire utilizzando anche le metodologie tecnologiche, per mantenere sempre alto il significato della memoria e del ricordo e per proclamare intensamente la voglia di pace che la conoscenza delle tragedie del passato può agevolare.

9 ottobre
VII EDIZIONE DEI GAGLIARDETTI DELLA MEMORIA

La possibilità di ritrovarsi come un tempo all’interno delle sale messe a disposizione dagli Enti Locali, ci consente di ritornare in mezzo alla gente con la nostra oramai consolidata cerimonia dei “Gagliardetti della Memoria“. La ricca documentazione fotografica messaci a disposizione delle famiglie e la presenza di un’ampia e nuova platea, ci permette di far luce sulle vite di tanti nuovi reduci.
La cerimonia, molto sentita, vede ricordati 6 soldati delle Grande Guerra, 11 soldati (partigiani e non) della Seconda guerra mondiale e 2 soldati periti in addestramento in tempo di pace.

I video della manifestazione si possono vedere Prima parte e Seconda parte e Terza parte

La retrovia del fronte. Stra e Vigonovo durante la Grande Guerra

L’OPERA

Nel libro vengono raccontati fatti ed aneddoti concernenti i Comuni della Riviera del Brenta di Stra e Vigonovo durante la Prima guerra mondiale. Oltre a fare un excursus sulla situazione politica, economica e sociale dei due centri rivieraschi, viene approfondita la parte relativa al contesto bellico vissuto dai due Comuni, divenuti importanti poli logistici specialmente dopo i giorni di Caporetto.
Un ruolo centrale lo svolge la ricostruzione delle vite dei 149 cittadini periti durante il conflitto, attraverso documenti d’archivio, articoli di giornale e testimonianze messe a disposizione dagli eredi. Non manca infine una disamina sui vari ospedali da campo transitati nel territorio, in particolare il n. 037 (Villa Loredan-Rova) ed il n. 057 (Villa Nazionale Pisani), ed i relativi siti di sepoltura in cui trovarono iniziale sepoltura 203 soldati italiani e 15 soldati austro-ungarici.

Il testo è rivolto alle famiglie ma anche agli appassionati di storia e a tutti coloro che desiderano arricchire la propria biblioteca con un testo certamente diverso dal solito, che si rivelerà anche utile qualora si desiderasse visitare questi luoghi ed in particolare conoscere con occhi nuovi, magari visitandola, la bellissima Villa Nazionale Pisani.

GLI AUTORI

Alberto Donadel, dolese, classe 1987, è membro fondatore di “Riviera al Fronte“. Laureato in Scienze dell’Antichità con il massimo dei voti all’Università Ca’ Foscari di Venezia, si interessa di archeologia e di Prima guerra mondiale fin da bambino; da anni ricerca e ricostruisce le vicende dei caduti della Riviera del Brenta relativi al periodo 1915-1919, ma anche del territorio in cui vissero e talvolta morirono. Appassionato di montagna e di viaggi, sfrutta sempre le occasioni per raccogliere notizie, foto e dati che potrebbero tornare utili per le sue ricerche.

Armando Saccoman, residente a San Pietro di Stra, classe 1942, si è diplomato con il massimo dei voti alla Facoltà Teologica del Triveneto di Padova e per anni è stato un impiegato del Municipio di Stra. Ha pubblicato diverse ricerche in ambito storico locale e svolge numerose ricerche archivistiche presso l’archivio municipale da lui sapientemente e meticolosamente riordinato negli anni. La sua opera di ricerca ha consentito di ricostruire nel dettaglio le vicende del cimitero militare di San Pietro di Stra e di recuperare una significativa mole di dati su tutti i soldati ivi sepolti.

Attività 2021

Il 2021 si apre sulla scia degli eventi nazionali e mondiali del 2020. La pandemia da Covid-19 ha segnato le nostre attività relegandole, almeno per la prima parte dell’anno, alle sole videoconferenze. La stessa fine del 2020 ha portato ad un cambio di ruoli all’interno dell’associazione.

La partecipazione alle Staffette Social 2020 di oltre un centinaio di appassionati, associazioni, amministratori pubblici che hanno reso queste rassegne un vero impegno collettivo ed il riconoscimento del pubblico, con le decine di migliaia di visualizzazioni dei video proposti, ci hanno indotti a continuare sulla stessa strada.

31 gennaio
STAFFETTA SOCIAL GIORNATA DELLA MEMORIA

Questa volta avremo anche la partecipazione delle Comunità Ebraiche di Venezia e Padova e di alcune scuole perché il messaggio lasciato da questa celebrazione riguarda soprattutto le nuove generazioni. Non dimenticare, in questa occasione, è ancor più fondamentale perché va oltre lo studio della storia, va verso i valori della solidarietà, dell’uguaglianza e del rispetto nei confronti di tutto il genere umano.
Vogliamo così elevare il significato della memoria e del ricordo, che mai deve abbandonare la nostra società: sarebbe un errore capace di farci ritornare indietro con il timore di rivivere nuovi drammi.

Rivedi gli interventi nel canale YouTube

25 aprile
STAFFETTA SOCIAL GIORNATA DELLA LIBERAZIONE

Causa il protrarsi della pandemia vogliamo continuare ad essere vicini agli appassionati e a tutti i cittadini che credono nei valori della pace e della conservazione della memoria anche se, ancora in modalità tecnologica.

Dalla Riviera del Brenta allarghamo il raggio di interesse a Noventa Padovana e a Cavallino Treporti, fino a coinvolgere studiosi che arrivano da Ferrara. Sono presenti l’ANPI e tanti appassionati insieme ai sindaci di vari comuni che uniranno, alle commemorazioni ai monumenti ai caduti, un messaggio ai loro cittadini in modalità tecnologica.

Non dimenticare, è il punto fermo per ripartire. Così come hanno fatto i nostri padri e i nostri nonni dopo le tremende tragedie belliche del Novecento, oggi vogliamo lanciare questo appello per continuare a credere in una ripartenza dell’Italia, grazie anche alla cultura, dopo la tragedia della pandemia. Rivedi gli interventi nel canale YouTube

13 agosto
PRESENTAZIONE LIBRO “LA RETROVIA DEL FRONTE”

In occasione della sagra di “S. Rocco” viene presentato al pubblico, in Piazza Cantiere a Dolo, il nostro ultimo libro La retrovia del fronte. Stra e Vigonovo durante la Grande guerra (Mazzanti Ed.) del nostro socio Alberto Donadel e del suo collaboratore e nostro sostenitore Armando Saccoman. 

4 novembre
STAFFETTA SOCIAL GIORNATA UNITA’ NAZIONALE E DELLE FORZE ARMATE

L’andamento epidemico (Covid-19) limita ancora fortemente le nostre attività. Se da un lato abbiamo deciso di evitare, anche per quest’anno, l’oramai consueta cerimonia dei “Gagliardetti della Memoria“, dall’altro abbiamo deciso di riproporre, nella giornata del 4 novembre, in occasione delle celebrazioni per la conclusione della Grande Guerra, l’oramai consueta “staffetta della memoria” i cui contenuti multimediali trovate nel canale YouTube.

Siamo inoltre invitati a partecipare ad un importante Forum del progetto Interegg Italia-Slovenia dove il Presidente parla dei valori della pace che provengono dall’esperienze delle guerre e dell’importante argomento del recupero e mantenimento della memoria.

Un soldato con le ali. Sottotenente Pietro Aldo Cacciola: da Messina alla Riviera del Brenta – di Antonio Vittorio Giacomini

L’OPERA

Per quest’impresa editoriale con “Riviera al Fronte” e Mazanti Libri,  Antonio Vittorio Giacomini si cala nei panni di un detective storico alla ricerca della verità circa la sorte di un giovane e sfortunato pilota di caccia della RSI caduto in un caldo giorno d’estate del 1944 nei pressi di Dolo. Un errore? Un incidente? O è forse qualcosa di più?
Guidato dai pochi ma preziosissimi indizi disponibili e da una ragguardevole dose di fortuna, sia in loco che negli archivi nazionali, Antonio riesce a ricostruire nel dettaglio la nebulosa vicenda del S. Ten. Pietro Aldo Cacciola, nato di Messia il 28 agosto 1923e perito in un micidiale schianto al suolo nei pressi del canale Seriola.
L’intera ricerca, piacevolmente narrata anche a voce dallo stesso autore (libro parlato che fa uso della tecnologia del QR-Code), fa largo uso della documentazione d’archivio, impiegata senza far ricorso ad alcun punto di vista personale e rimanendo pertanto imparziale e distaccata.

L’AUTORE

Antonio Vittorio Giacomini, nato a Saletto di Borgo Veneto ma residente a Mira, si è laureato in Informazione, Media e Pubblicità ad Urbino con una tesi di Laurea giunta 2^ nel 2015 al concorso internazionale indetto dal Centro Studi e Ricerce “Mario Pannunzio” di Torino. Appassionato di paracadutismo sportivo, dal 1986 è dipendente in ruolo presso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MiBACT).

Una voce dall’Africa Orientale Italiana: Eliseo Longhin

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Quando si parla della guerra italiana, il fronte dell’Africa Orientale viene spesso messo in secondo piano. Ci si limita a dire che nel 1941 l’Italia perdeva l’Abissina. Quella dell’Impero è stata un’esperienza molto breve: fondato nel 1936 dopo la campagna d’Etiopia, quando scoppia la guerra contro il Regno Unito il 10 giugno 1940 è evidente che l’intero esercito schierato nel Corno d’Africa e senza collegamenti con la madrepatria non avrebbe mai potuto resistere a un’offensiva britannica.

Eppure, come abbiamo visto nel corso della nostra cronaca giorno per giorno, è proprio lungo i confini dell’Abissinia che l’Italia mostra la sua intraprendenza militare. Se in Libia si vive l’incertezza, ad Addis Abeba il comando italiano passava all’attacco e invade la Somalia britannica e opera al confine con il Sudan.

Tra i rivieraschi a difendere il Tricolore sabaudo in Abissinia c’è anche il carrista Eliseo Longhin, classe 1917, originario di Campagna Lupia. Chiamato nel 1937 per il servizio militare, poco prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale viene trattenuto alle armi e parte per l’Africa Orientale: si imbarca a Brindisi e nell’aprile del 1940 sbarca a Massaua, in Eritrea.

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Scoppia la guerra contro il Regno Unito e a differenza di quanto succede nel Mediterraneo, l’esercito italiano sull’Oceano Indiano combatte sapendo di essere in una condizione complicata, senza collegamenti e rifornimenti con l’Italia, circondata da forze ostili. Eppure in luglio viene occupata la Somalia britannica. Il 17 agosto Eliseo Longhin è uno dei protagonisti della battaglia di La Faruk. Vi partecipa a bordo del suo carro armato. Lo sviluppo della sua personale battaglia viene spiegato grazie alla motivazione della concessione della Croce al Merito di Guerra:

Pilota di carro M in un violento combattimento del reparto su un terreno impervio, si lanciava col proprio carro tentando di raggiungere un centro di armi automatiche, che arrestava l’azione delle Fanterie. Ferito in numerose parti del viso, persisteva nel coraggioso tentativo finché il sangue delle ferite non gli toglieva ogni possibilità visiva. Chiaro esempio di abnegazione e di non comune sprezzo del pericolo.” 

Anni dopo essere tornato a casa dai propri cari, Eliseo racconta quell’esperienza: il tank davanti al suo esplode; una scheggia colpisce il suo carro e viene ferito alla testa. Il sangue gli cola sugli occhi ma non smette di combattere, continuando a guidare e portando a termine la missione. Per Eliseo non era stato nulla di straordinario ma un atto dettato dal senso del dovere che sempre lo aveva contraddistinto.

L’esperienza dell’Africa Orientale Italiana termina verso la fine del maggio 1941. Longhin viene catturato dagli inglesi e viene spostato da un campo all’altro, nei deserti del Kenya e del Sudafrica. Una lunga assenza da casa terminata il 31 maggio 1947. La famiglia lo aveva dato per disperso perché non aveva più sue notizie. Ma è festa grande quando torna in paese: le campane della chiesa di Campagna Lupia suonano a dare il felice annuncio e il padre, reduce della Grande Guerra, offre da bere a tutto il paese. Eliseo era tornato in un mondo completamente diverso rispetto a quello lasciato dieci anni prima: l’Italia aveva perduto il conflitto, Mussolini era caduto, il Re scappato dopo l’8 settembre 1943 e le italiane e gli italiani avevano potuto votare per la prima volta scegliendo di diventare una Repubblica. Il paese era distrutto e andava ricostruito.

Eliseo vuole voltare pagina. Era sempre stato una persona riservata e schiva ma come lui molti altri reduci decisero di non tornare più sui drammi e sulle privazioni vissute. Una regola che vale soprattutto in una famiglia in cui i suoi fratelli avevano combattuto in Albania, mentre chi era rimasto a casa aveva sofferto ansia e incertezza, fame, oltre alla brutale occupazione militare e il pericolo di essere falciato dal “Pippo” inglese.

Pure la moglie non vuol sentirne parlare: secondo lei la guerra e la prigionia avevano portato via ad Eliseo gli anni migliori e, una volta tornato a casa, per di più a due anni di distanza dalla fine, per lui non c’era molto: per entrare nelle fabbriche migliori servivano istruzione, formazione e soprattutto raccomandazioni che lui non aveva.

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Ma quando Eliseo diventa prima padre e poi nonno inizia ad aprirsi. Probabilmente sente il dovere di raccontare come monito alle nuove generazioni. A loro riserva aneddoti che facevano sognare un continente lontano: gli struzzi che mangiavano qualsiasi cosa venisse poggiata sui davanzali delle finestre incluse radio e lamette, gli scorpioni che si suicidavano pungendosi da soli quando venivano messi in un cerchio di fuoco, le urla delle iene. Una volta finito l’incanto, andava sulla sua storia personale rimarcando sempre quanto fosse stato fortunato a finire in un campo di prigionia inglese, dove i prigionieri erano trattati bene; i britannici avevano perfino organizzato una scuola che aveva frequentato e di cui era molto orgoglioso. Parlava anche delle infezioni, della malaria, di quando un attacco di dissenteria durante un trasferimento gli aveva fatto perdere il convoglio e la preziosa valigia con dentro tutti i suoi averi più cari, come la giacca in pelle da carrista, le camicie in seta fatte con la stoffa dei paracadute.

Nelle sue parole non c’era amarezza o rabbia, forse perché quando aveva iniziato a raccontare la guerra era lontana e lui era sereno.

È stato iscritto all’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci da quando è tornato e ha partecipato a tutte le celebrazioni del 4 Novembre all’altare dei caduti del paese portando con sé anche i riluttanti nipoti per far capire l’importanza di quello che era stato e delle vite che erano andate perdute.

Lo scorso 24 novembre, in occasione della sesta edizione dei Gagliardetti della Memoria di Riviera al Fronte, viene consegnato nelle mani della figlia Franca e delle nipoti Anna e Francesca il gagliardetto in onore di Eliseo e per ringraziare la famiglia per averne perpetuato il ricordo.

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Attività 2020

Il 2020 era l’anno in cui stavamo organizzando, insieme a una ventina di associazioni, le manifestazioni per il 75° anniversario della fine della Seconda guerra mondiale, ma la pandemia di Covid 19, pur impedendoci di presentarci dal vivo, ci ha anche dato l’opportunità di esplorare nuove modalità tecnologiche di incontro. Il calendario è stato comunque ricco di eventi e durante l’estate ci ha permesso di tornare a incontrarci dal vivo.

25 aprile 2020
STAFFETTA SOCIAL FINE SECONDA GUERRA MONDIALE

Grazie alla possibilità di pubblicare nel canale YouTube e nelle pagine Facebook dell’associazione abbiamo coinvolto una quarantina di associazioni, studiosi, studenti e professori, amministrazioni pubbliche (Sindaci e assessori dei comuni rivieraschi) che ci hanno offerto contributi storici, letterari, musicali che hanno raggiunto migliaia fi persone per tutta la giornata in una sequenza continuativa dal mattino fino alla sera. E’ stato creato un nuovo format di successo che ci accompagnerà ancora finché non saranno eliminate totalmente le restrizioni.
Tutti i video degli interventi si possono trovare qui

12 agosto 2020
UN SOLDATO CON LE ALI di ANTONIO GIACOMINI

Liberi per qualche settimana dalle restrizioni dovute al Covid, durante la sagra di San Rocco a Dolo abbiamo presentato la prima fatica storico letteraria del socio Antonio Giacomini “Un soldato con le ali” di cui trovate tutte le indicazioni qui

4 novembre 2020
STAFFETTA SOCIAL FINE GRANDE GUERRA

La staffetta social raddoppia e per le commemorazioni della Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze armate si svolge in due giornate (sabato 7 e domenica 8) con addirittura 87 interventi che potete rivedere e riascoltare nel canale Youtube cliccando qui.

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