Organigramma

Presidente: IVAN B. ZABEO (fino a dicembre)
Vicepresidente: ENRICO MORO (fino a dicembre, poi Presidente)
Segretario: ANTONIO CAMMARATA
Soci, membri del Consiglio d’Ass.ne:
– ANDREA CECCHI
– ALBERTO DONADEL
– SAMUELE DONI
– GLORIA GALLO
– GIORGIO GEI
– ANTONIO V. GIACOMINI (vice Presidente da dicembre)
– MARTINA GOBBI
– MICHELLE GOBBI
– ANDREA JURIS
– ALESSANDRO OVIZACH
– ROBERTO STRADIOTTO
– SANDRO TOCCHI
– CRISTIANO ZAMPIERI
Sostenitori, collaboratori e simpatizzanti esterni:
– SERGIO BERNARDINI
– ANGEO SIMEONI
– MARTINA SOTTANA
– STEFANO VALENTINI

Attività

Il 2020 si è aperto all’insegna dei grandi progetti ed iniziative, improntate per lo più sul ricordo dell’entrata in guerra dell’Italia nel 1940.
Progetti e idee che però si sono ben presto dovute confrontare con un evento che segnerà sicuramente la storia d’Italia. Per chi l’ha vissuto non servirà certo ricordarlo ma noi, da bravi storici, lo inseriremo ugualmente nel nostro resoconto annuale.

24 gennaio 2020
GIORNATA DELLA MEMORIA

Il 24 gennaio si è tenuta a Fossò, presso il centro civico “Muneratti” una conferenza rivolta ai ragazzi delle classi terze della scuola media comunale “G. Galilei“, dedicata al ricordo delle vittime della follia umana riassunta nei campi di concentramento e sterminio nazisti.
Ai ragazzi, compartecipanti all’iniziativa con il’esposizione al pubblico presente in sala dei loro lavori, è stato letto il messaggio della Senatrice Liliana Segre, testimone ancora vivente del dramma della deportazione e dello sterminio del popolo ebraico; a seguire si sono tenuti gli interventi della Dott.sa Chiara Saonara, ricercatrice all’Istituto Veneto per la Storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea, e del Dott. Alberto Donadel, nostro socio, che ha ricordato l’esperienza di internamento a Buchenwald del nonno Giovanni Marcato.

27-29 gennaio 2020
LAGER: LE ESPERIENZE DI DEPORTAZIONE DI SALMASO LUIGI E MARCATO GIOVANNI

Nelle giornate tra il 27 e il 29 gennaio il Dott. Alberto Donadel ha portato nelle scuole superiori di Dolo “Maria Lazzari” e “Cesare Musatti” la storia di due ex deportati italiani legati alla sua famiglia: Salmaso Luigi, reduce del campo di concentramento Ustasha di Jasenovac (Croazia) e Giovanni Marcato, suo nonno, ex I.M.I. (Internato Militare Italiano) e reduce dei campi di concentramento tedeschi di Dachau, Buchenwald e Albertstadt.

Salmaso Luigi, classe 1911, era originario di Saonara (PD) e venne catturato dai tedeschi dopo l’8 settembre 1943 ed alcuni giorni di scontri a fuoco sostenuti dal 55° Rgt. Fanteria. Affidato alle brutali truppe Ustasha, fu uno dei soli 92 sopravvissuti alla liquidazione del campo di Jasenovac.
Giovanni Marcato, classe 1920, originario di Bagnoli di Sopra (PD), dopo alcuni periodi di guerra trascorsi sul fronte franco-italiano ed albanese, venne arrestato dalla MVSN per presunti atti di spionaggio nel 1941. Deportato a Dachau dopo l’8 settembre 1943, venne in seguito trasferito nel campo di Buchenwald, dove prestò peraltro soccorso alla morente Principessa Mafalda di Savoia. Dal giorno della sua liberazione si impegnò a mantenere vivo il ricordo della sua esperienza sia con il grande pubblico, attraverso programmi televisivi e riviste settimanali (OGGI), sia con gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado.

12 marzo – 3 giugno 2020
IL COVID E LE NOSTRE ATTIVITA’ “IN QUARANTENA”

Tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio sono cominciate a giungere dalla Cina delle notizie allarmanti: un nuovo virus, estremamente contagioso e talvolta letale, si stava diffondendo con una rapidità allarmante in tutto lo Stato. Questo virus, denominato comunemente COVID-19 e molto simile alla non vecchissima epidemia di SARS, venne riscontrato per la prima volta in Italia verso la fine di febbraio. Il virus venne ben presto riscontrato un po’ in tutte le località d’Italia tanto che l’11 marzo è stato proclamato il c.d. “lockdown” ovvero la chiusura di tutte quelle attività ritenute non essenziali per la vita del Paese che, ben presto, cadde in una situazione non dissimile ai migliori film post-apocalittici.
Distanze di almeno 1 m da persona a persona, niente più strette di mano e abbracci, mascherina sul viso e igienizzazione frequente delle mani sono diventate le principali parole d’ordine.
Poi, dagli inizi di marzo, sono state autorizzate le prime aperture delle attività e la vita è tornata pian piano alla normalità.
Per noi di Riviera al Fronte la vita non si è fermata. anzi!

  • LA SECONDA GUERRA MONDIALE GIORNO PER GIORNO RACCONTATA DA RIVIERA AL FRONTE: a partire dal 5 febbraio 2020 è iniziata la pubblicazione sulla nostra pagina Facebook di post quotidiani che vanno a ricordare, nel loro ottantesimo anniversario gli eventi più importanti del secondo conflitto mondiale. A partire dall’11 giugno i post hanno iniziato a ricordare anche gli eventi bellici vissuti da parte italiana e rivierasca;
  • 25 APRILE: in una staffetta on-line, i nostri soci e alcuni nostri sostenitori si sono cimentati nel ricordare la fine della Seconda guerra mondiale con un particolare focus alla Riviera del Brenta. Una 24 ore non stop che venne proposta sui nostri profili Facebook e YouTube;
  • 9 APRILE: in pieno lockdown un gruppo di temerari membri di Riviera al Fronte hanno deciso di sfidare lo scarso segnale wi-fi – la rete internet in questi mesi è stata sovraccaricata dalle milioni di persone che, non potendo uscire di casa si sono ritrovate a guardare ore e ore di serie televisive in streaming – per riunirsi nella nostra prima videoconferenza, facendo proprio l’oramai trito e ritrito motto “distanti ma vicini”;
  • 29 MAGGIO: il nostro socio Samuele Doni, appassionato collezionista di militaria, realizza per noi un video sui copricapi della Grande Guerra che segna un primo record di visualizzazioni.

12-13 agosto 2020
SAGRA DI SAN ROCCO 2020

In una due giorni, svoltasi in tutta sicurezza con le migliori misure anti-Covid19 nell’incantevole scenario offerto dallo Squero monumentale di Dolo, si è svolta la presentazione delle opere editoriali dei soci Enrico Moro e Antonio Vittorio Giacomini.
Nella giornata del 12 agosto si è svolta la prima presentazione pubblica del libro “Il soldato con le ali” di Antonio, autore con noi per la prima volta e per di più nei panni di un detective storico di tutto rispetto; il giorno 13, invece, Enrico ha riproposto la sua opera prima, Cronaca della Riviera del Brenta“, un testo di notevole successo che ha riscosso interesse anche in ambito extra rivierasco.

7-8 novembre 2020
STAFFETTA 4 NOVEMBRE

Come nei giorni del lockdown nazionale, Riviera al Fronte ha postato su tutti i suoi canali social una staffetta storico-musicale-letteraria; una due giorni non-stop in cui sono stati proposti ben 82 interventi incentrati sul ricordo della Grande Guerra.
Tutti i video, dalle storie dei singoli soldati a quelle ad ampio respiro, dalle cover ai cori alla lettura di brani tratti da libri e documenti d’archivio sono visionabili sul nostro canale YouTube qui indicato.

Inverno 2020
UNA NOTA DI FINE ANNO

L’anno che sta volgendo al termine è stato duro. In questo apparentemente infinito spazio temporale, in cui abbiamo capito l’importanza di alcuni dei valori che pensavamo perduti (quali per esempio il senso della famiglia, l’importanza delle amicizie e dei contatti, l’aiuto ed il rispetto reciproco), Riviera al Fronte ha fatto del suo meglio per starvi vicino, proponendo attività on-line che potessero soddisfare ogni curiosità storica di tutti i cittadini rivieraschi e non solo. Durante il periodo estivo siamo riusciti persino a pubblicare un nuovo libro (Antonio V. Giacomini, “Un soldato con le ali“), destinato ad arricchire le librerie di tutti gli appassionati e cultori di storia locale.
Il mese di dicembre ha inoltre visto due eventi rilevanti.
Il primo è stato un rinnovamento generale dei vertici associativi: Ivan B. Zabeo, “padre fondatore” dell’associazione e suo Presidente fin dai primordi, ha ceduto il posto ad Enrico Moro; il nuovo vice, quindi, è  Antonio V. Giacomini. A tutti un enorme “in bocca al lupo” per i giorni a venire.
Il secondo, invece, è una nota che ci rattrista e delude molto, ma che dobbiamo amaramente accettare: la nostra pagina Facebook è stata chiusa. Il motivo? Secondo le politiche del social-network, in occasione dell'”accadde oggi” riferito alla Seconda guerra mondiale, ci saremmo permessi di pubblicare immagini ritraenti individui “non graditi” poiché accusati di crimini contro l’umanità. A nulla sono valse le nostre giustificazioni: siamo un gruppo storico, parliamo di storia, è naturale che si parli anche delle pagine più buie del nostro passato…no? Niente. Il noto social, probabilmente ragionando esclusivamente per algoritmi e non in maniera umana, ci ha risposto in maniera molto schietta e convincente cancellando definitivamente la nostra beneamata pagina. Consapevoli di questo, convinti del nostro buon operato, scevro da ogni volontà di esaltare dei criminali efferati e di fare una qualsivoglia forma di apologia, prendiamo atto della decisione di Facebook e ci prepariamo a tornare alla carica con una nuova pagina. Questa volta “l’ignoranza” di un software ci ha battuto, ma ricordiamoci che internet non ha sempre ragione e noi non siamo ancora stati sconfitti!